Negli ultimi anni tra decreti, disegni di legge, proroghe, obblighi provvisori e rinvii la presenza dei defibrillatori automatici (DAE) negli impianti sportivi sembra essere arrivata alla fine del tunnel.
Dallo scorso 1 luglio infatti, il decreto Balduzzi è entrato in vigore obbligando tutte le associazioni e le società sportive, anche quelle dilettantistiche, a dotarsi di un defibrillatore.
Tuttavia questo decreto lascia qualche vuoto nella cardioprotezione di chi fa sport: infatti, nonostante l’obbligo del defibrillatore sia necessario all’interno della struttura, la presenza di una persona formata all’utilizzo del dispositivo salvavita è vincolata solamente ai singoli eventi sportivi, intesi come gare o partite, e non agli allenamenti.
Nei giorni scorsi, tutto lo staff tecnico e dirigenziale della Lumaka ha seguito, sotto la sapiente e paziente guida del dottor Fabio Foti, un corso di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) ovvero, Supporto di Base alla Vita e Defibrillazione, corso il cui obiettivo era quello di formare e preparare tutte le componenti societarie ad eventuali situazioni d’emergenza cardiaca o respiratoria.
Dunque, oltre ad un defibrillatore presente all’interno del palaLumaka da diversi anni, da qualche giorno si è aggiunto uno staff totalmente pronto e preparato nell’affrontare arresti cardiaci o eventuali forme di soffocamento.
Un piccolo passo che la Lumaka fa verso chi ogni giorno riempie il palaLumaka e non solo, perchè la presenza di un defibrillatore e di persone competenti diventano un servizio anche per chi abita intorno alla struttura di via vico Carrera che, di fatto, diventa un punto di primo soccorso per tutta la zona.