I Lumakold, in un palaLumaka stracolmo e festante, vincono il campionato ASC.
La finalissima del campionato tra i biancorossi e l’APD CS Lazzaro 1974 vive una partenza lenta su entrambi i lati con percentuali al tiro che lasciano trasparire l’importanza di un match che, nonostante una cornice incredibile ed un seguito sulla pagina di Reggioacanestro.it che raggiunge le tre cifre, stenta a decollare.
Le fiammate di Ivanov, imbeccato magistralmente da Rocco Famà, accendono il pubblico del palaLumaka ma Lazzaro, trascinata da Triolo e Malavenda, non molla un centimetro.
La partita vive sui binari dell’equilibrio con i Lumakold che mantengono sempre le redini del gioco ma con gli ospiti che non vogliono sapere minimamente di gettare la spugna.
I ragazzi di Coach Piscitelli provano ad alzare il ritmo, Lazzaro si trova a fronteggiare una situazione falli che ne condiziona le rotazioni consentendo ai Big Snails di costruirsi un buon margine di vantaggio.
Nell’ultimo quarto, il palaLumaka diventa una bolgia e spinge i biancorossi fino alla doppia cifra di vantaggio, margine che consetirà ai Lumakold di concludere la partite in serenità nonostante Lazzaro provi letterlamente fino alla fine a riaprire il match.
L’immagine più bella della stagione riempie gli occhi e il cuore del pubblico: i Lumakold abbracciati dai loro figli che, dopo aver vissuto la partita da tifosi, si sono riversati in campo per festeggiare una vittoria che sa proprio di padre in figlio, motto che animato lo spirito di questa bellissima esperienza.
Il tabellone dice 56-43, Lumakold campioni ma tanti applausi per Lazzaro che si è dimostrata, più che meritatamente, finalista in questo torneo.
Lumakold 56 – Lazzaro 43
(15-14, 29-19, 38-31)
Lumakold:
Bagnato 8, Ivanov 19, Rizzieri 11, Famà R. 7, Famà N.(k) 4, Delfino, Creaco, Crucitti, Morabito, Ripepi, Zumbo L. 7, Zumbo S. 4. All Luigi Piscitelli
Lazzaro:
Calarco 1, Postorino 13, Malavenda G. 2, Malavenda D. 9, Casciano 1, Lo Giudice, Foletto, Sarli 2, Triolo 14, Nocera 1. All Giovanni Simone
Arbitri : Enrico Catalano, Demetrio Conti e Francesco Gallo di Reggio Calabria